CONFSAL PESCA e UNCI hanno sottoposto con una missiva, all’attenzione del ministro Lollobrigida, del Sottosegretario La Pietra e del Direttore generale del MASAF, la grave crisi che sta colpendo l’intero settore della mitilicoltura, in tutte le aree di produzione  italiane.

In attesa di riscontro da parte del ministero, condividiamo qui la lettera inviata integralmente:

Illustre,

            la seguente per rappresentarle a nome di Unciagroalimentare- Dipartimento Pesca ed Agricoltura, diretta emanazione dell’U.N.C.I. Unione Nazionale Cooperative Italiane e Confsal pesca la grave crisi che sta colpendo l’intero settore della mitilicoltura in tutte le aree di produzione del nostro territorio.

Come associazioni – datoriale e sindacale – di settore, esprimiamo grande preoccupazione e sicuri della Sua attenzione le rammentiamo le molteplici difficoltà che rischiano di compromettere seriamente non solo la campagna attuale, ma anche le future stagioni produttive; con effetti disastrosi per le imprese e di conseguenza per i lavoratori impiegati come per i pescatori.

Stiamo assistendo ad una moria di mitili sia allevati che selvatici. Anche il mondo scientifico ha sollevato il problema, in particolare il Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (DiSVA) della Politecnica delle Marche UnivPM), come recentemente emerso in alcuni articoli di stampa, per ultimo tra le pagine del Corriere Adriatico. Gli accademici che si stanno concentrando sulla tematica, il Dir. Francesco Regoli, il prof. Carlo Cerrano e la ricercatrice dr.ssa Agnese Riccardi hanno evidenziato gli effetti drammatici che la problematica ha determinato nel settore della pesca locale, come ad esempio alla Coopertiva Pescatori di Portonovo della Riviera del Conero, sottolineando l’urgenza di interventi concreti di salvaguardia della risorsa e di tutela della professione.

Questa situazione sta causando inevitabilmente una drastica riduzione della quantità di prodotto disponibile per la raccolta, stimata in una perdita di oltre il 50 per cento rispetto alle previsioni iniziali. Oltre a ridurre nell’immediato la produzione, questo fenomeno compromette anche le taglie minori, con un calo stimato al momento fra il 60 e il 70 per cento, mettendo in serio pericolo la produzione della prossima stagione.

Le cause di questa catastrofe sono molteplici. In primo luogo, le elevate temperature delle acque: anche a sei metri di profondità hanno superato i 30° e la presenza di un termoclino profondo ha creato condizioni di stress insopportabili per i mitili. Queste condizioni, al di fuori di un nostro controllo, sono state aggravate dalla proliferazione di specie predatorie alloctone come il granchio blu e dalla diffusione di mucillagini lungo le coste che ne hanno, ulteriormente, compromesso la qualità dell’ambiente marino.

Le conseguenze economiche di questa crisi sono già evidenti. La perdita di produzione porterà ad un crollo del fatturato attorno al 50 per cento rispetto a quello dell’anno precedente, ma per avere un valore più accurato bisognerà attendere la fine della campagna di vendita, che verosimilmente sarà molto anticipata rispetto alle previsioni che dovrebbe concludersi nel giro di un paio di settimane. Inoltre, la quasi totale assenza di prodotto seminale per la prossima stagione fa presagire un ulteriore peggioramento della situazione, mettendo a rischio la sopravvivenza delle imprese.

Come Confsal pesca e Unciagroalimentare ci sembra doveroso, per le imprese come per i lavoratori che rappresentiamo, segnalare l’urgenza dell’attivazione di tutti gli strumenti di sostegno. È divenuto ormai fondamentale: insieme alla necessaria tempestività potrà scongiurare la fine delle attività e garantire la continuità produttiva del settore, come anche dei posti di lavoro connessi alla mitilicoltura.

Visto lo stato delle cose e il carattere urgente di questa missiva, un Suo riscontro, seppur certo, è tanto atteso dalle Associazioni che rappresentiamo.

Sicuri di una certa sensibilità sul tema, ringraziandoLa, porgiamo distinti saluti.

Bruno Mariani

Gennaro Scognamiglio