Tradizionalmente, la pesca è stata una professione principalmente maschile, ma dietro il volto più visibile di questa attività, le donne giocano un ruolo cruciale. Sebbene spesso non ricevano il riconoscimento che meritano, le donne sono protagoniste in tutti gli aspetti della filiera ittica, dalla preparazione degli attrezzi alla lavorazione e vendita del pesce. In molti casi, supportano anche le attività logistiche e amministrative, dando un contributo indispensabile alle famiglie che gestiscono l’impresa quando i pescatori sono in mare.
Sebbene in alcune nazioni europee venga riconosciuto formalmente questo impegno, in altre la loro partecipazione resta frequentemente sottovalutata. Per sensibilizzare e colmare questo divario, il WWF Mediterraneo ha organizzato a Spalato il primo incontro tra donne della pesca provenienti da diverse regioni del Mediterraneo. L’incontro, che ha avuto luogo il 7 e 8 aprile durante la conferenza Women in Fisheries, ha avuto come obiettivo la creazione di una rete di supporto, dove le partecipanti hanno condiviso esperienze e difficoltà comuni.
Le donne provenienti da Croazia, Tunisia, Grecia, Spagna, Italia e altri Paesi hanno raccontato le loro storie, con l’intento di rafforzarsi reciprocamente e ottenere maggiore visibilità per il loro lavoro. Kora Dvorski del WWF Adria ha spiegato: “Nonostante l’importanza delle donne nella pesca, spesso le loro voci restano inascoltate e le loro opinioni non vengono considerate nei processi decisionali. Riunendo queste donne, il WWF spera di favorire la loro connessione e emancipazione, contribuendo così alla sostenibilità del settore.”
Luca Eufemia, responsabile della pesca su piccola scala del WWF Mediterraneo, ha commentato: “Riunire rappresentanti da oltre sette Paesi è un passo importante per rafforzare il riconoscimento del ruolo delle donne nella pesca, promuovendo il loro contributo alla sostenibilità e resilienza del settore. Questi sforzi sono in linea con la nostra visione: senza giustizia di genere non può esserci giustizia ambientale”. Alessia Bacchi, biologa marina del WWF Italia, ha sottolineato l’importanza di ascoltare la voce delle donne, che costituiscono il 28% della forza lavoro nel settore della pesca nel Mediterraneo. “Se vogliamo che il loro contributo venga valorizzato, dobbiamo unire le forze per sensibilizzare sull’importanza del loro ruolo.”
Durante la conferenza, le partecipanti, tra cui pescatrici, educatrici, imprenditrici e organizzatrici, hanno concordato di creare una rete che colleghi i loro sforzi sia a livello nazionale che a livello mediterraneo. La determinazione e il coraggio delle donne nel settore sono emersi come temi centrali, come ha testimoniato Laura Ferrari, una pescatrice di Porto Cesareo (LE), che ha dichiarato: “Non ho mai avuto paura, nemmeno durante le tempeste”.
Questa iniziativa segna un passo fondamentale verso un maggiore riconoscimento e una maggiore valorizzazione del ruolo delle donne nella pesca, un settore che deve affrontare sfide ambientali e socioeconomiche crescenti, ma che trova nella resilienza femminile una forza imprescindibile.