La Confsal pesca anticipa ai suoi associati l’opportunità di poter conseguire una laurea triennale in “management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche”, appartenente alla branca di economia, presso l’Università politecnica delle Marche in presenza o in modalità web.
L’eccezionalità sta nel fatto che il carattere sociale delle Federazione darà la possibilità di potersi iscrivere ad un costo molto conveniente rispetto a chi non è in possesso di tessera sindacale. Tra pochi giorni avverrà la formalizzazione tra le Parti, intanto di seguito è possibile leggere l’offerta formativa, i fini e le opportunità nel mondo del lavoro che il corso di laurea triennale dà …
Il corso di studio in breve
Il corso di laurea triennale in MANAGEMENT PER LA VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DELLE AZIENDE E DELLE RISORSE ITTICHE, attualmente unico nel suo genere a livello nazionale, mira a fornire una formazione innovativa, multidisciplinare e funzionale allo sviluppo di conoscenze e competenze per la gestione sostenibile di aziende e istituzioni coinvolte nella filiera della pesca e del = l’acquacultura, ossia nei vari settori legati alla produzione, distribuzione, trasformazione, vendita e utilizzo dei prodotti ittici.
Il corso appartiene alla classe L-18R – Scienze dell’economia e della gestione aziendale. I corsi di classe analoga attualmente offerti in ambito nazionale in tema di “mare”, “risorse marine”, “risorse marittime”, “acquacoltura” e “aziende marittime” tendono ad essere incentrati su aziende portuali, di trasporto marittimo e di logistica, trascurando o mettendo in secondo piano i profili legati alle aziende della filiera della pesca.
Al contempo le parti sociali evidenziano la necessità di formare giovani laureati che possano contribuire a trasferire nelle imprese ittiche, specie quelle di piccola e media dimensione, concetti, metodi e strumenti propri del management aziendale. In questa logica, obiettivo fondamentale del corso è formare figure professionali con competenze multidisciplinari specifiche, piuttosto che figure professionali generaliste, al fine di valorizzare sia le competenze economico-aziendali e giuridiche sia quelle di biologico-ambientali.
Il corso ha una durata di tre anni per un totale di 180 CFU e risponde all’esigenza specifica delle aziende della filiera ittica di disporre di figure che abbiano sia competenze manageriali, sia competenze biologico-ambientali, utili alla gestione delle aziende, all’innovazione dei processi e alla valorizzazione delle risorse ittiche.
Il corso si propone di offrire una formazione utile sia per il proseguimento in percorsi di studio di formazione superiore in ambito economico-aziendale, sia per un ingresso diretto nel mondo del lavoro. I laureati che desiderano accedere direttamente al mondo del lavoro potranno operare come imprenditori, manager e consulenti di aziende ittiche, operatori addetti alle attività di ricerca sulla sostenibilità della pesca e collaboratori di istituzioni che si occupano di gestione e di politiche della pesca. I laureati che intendono proseguire negli studi potranno validamente proseguire il percorso di studio in corsi di laurea magistrale o master di primo livello.
Il corso ha una visione fortemente multidisciplinare in cui le competenze caratterizzanti di tipo manageriale, economico, giuridico e matematico-statistico si integrano con aspetti biologici ed ecologici della pesca e dell’acquacoltura, permettendo così di gestire la sostenibilità dell’attività ittica complessivamente intesa in termini economici, sociali e ambientali.
Il corso prevede momenti di didattica frontale alternati a seminari, lavori di gruppo, project work, sperimentazioni, attività laboratoriali e di stage così da combinare momenti teorici a momenti applicativi. Le attività didattiche si svolgeranno in presenza e con il supporto dell’e-learning. Nel corso del triennio, gli studenti potranno inoltre usufruire delle opportunità dei progetti Erasmus e Campus World così come degli accordi di scambio stipulati dall’Ateneo con Università straniere.
L’ammissione al corso richiede che lo studente sia in possesso di diploma di scuola media superiore di durata quinquennale o altro titolo di studio conseguito all’estero riconosciuto idoneo.
L’ammissione richiede, altresì, che lo studente sia in possesso di un’adeguata preparazione iniziale. Essa è accertata attraverso un test di verifica delle conoscenze richieste per l’accesso.
Profilo professionale e sbocchi occupazionali
IMPRENDITORI, MANAGER E CONSULENTI DI AZIENDE E ISTITUZIONI DEL SETTORE ITTICO
Funzione in un contesto di lavoro:
I laureati in MANAGEMENT PER LA VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DELLE AZIENDE E DELLE RISORSE ITTICHE detengono competenze atte a svolgere attività imprenditoriale o a ricoprire posizioni di carattere manageriale e di consulenza economico-gestionale, sia in ambito pubblico sia in ambito privato, nel settore ittico e dell’acquacoltura.
I laureati sono quindi in grado di applicare i concetti, metodi, strumenti manageriali e biologico-ambientali necessari per contribuire efficacemente allo sviluppo delle aziende e alla valorizzazione della filiera ittica. Possono quindi curare, avvalendosi di competenze specifiche, profili gestionali, organizzativi e amministrativo-finanziari delle aziende ittiche, curando anche i principali processi legati all’attività di pesca, acquacoltura, trasporto e conservazione di prodotti ittici.
La figura professionale svolge quindi le seguenti attività principali:
– contribuisce allo sviluppo e alla diffusione di una cultura manageriale centrata sulla sostenibilità all’interno delle aziende e della filiera ittica, stimolando l’implementazione di metodi e strumenti economico-aziendali;
– si occupa degli aspetti tecnico-economico-aziendali delle aziende del settore ittico, in termini di gestione delle catene produttive, gestione dei processi di produzione, conservazione e trasporto;
– contribuisce alla definizione dei processi di acquisto, produzione e vendita oltre che alle strategie di marketing utili alla valorizzazione del prodotto ittico;
– definisce e implementa strumenti di reporting finanziario e di sostenibilità;
– pianifica e gestisce investimenti e finanziamenti e implementa sistemi e processi di gestione del rischio individuando adeguati strumenti di copertura;
– si occupa di individuare, promuovere e implementare soluzioni legate alla gestione degli impatti economici, ambientali e sociali dell’industria della pesca e dell’acquacoltura, al fine di supportare la progettazione e implementazione di modelli di business sostenibili;
– è responsabile dell’individuazione e della successiva applicazione della normativa nazionale e comunitaria, oltre che internazionale, del settore ittico;
– collabora con esperti di altre discipline per organizzare e progettare la miglior gestione dell’azienda e delle risorse aziendali, curando il reperimento dei dati necessari e la loro analisi e introducendo e stimolando, dove necessario, l’utilizzo di strumenti statistici e informatici per modellazione e la simulazione di problemi gestionali applicati al management del settore ittico.
Competenze associate alla funzione:
La funzione di cui sopra richiede capacità di comprensione dei principali meccanismi manageriali e tecnici delle aziende, delle filiere ittiche e dei mercati ittici locali, domestici e internazionali.
In dettaglio, tra le principali competenze associate è possibile elencare:
– competenze economico-aziendali utili per l’individuazione e implementazione di concetti, metodi e strumenti necessari e utili alla gestione sostenibile delle aziende del settore ittico;
– competenze manageriali e biologico-ambientali di esperto di filiera utili alla valorizzazione e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione ittica;
– capacità analitica e concettuale per comprendere, analizzare e risolvere problemi relativi all’analisi economico-aziendale e di sostenibilità delle strategie delle imprese, alla sostenibilità del modello di business aziendale, ai processi produttivi, ai modelli di utilizzo delle risorse e alla struttura competitiva dei mercati e al posizionamento dei prodotti;
– competenze utili per la comprensione dei trend di mercato e aziendali e per la valutazione dell’impatto economico-sociale-ambientale delle strategie, tattiche e azioni aziendali;
– competenze nell’analisi, predisposizione e interpretazione della reportistica aziendale di tipo finanziario e di sostenibilità;
– competenze nell’analisi finanziaria di investimenti, fonti di finanziamento, rischi e strumenti di copertura;
– competenze di analisi quantitativa per effettuare e comprendere dati economici e socio-ambientali sul settore ittico;
– competenze giuridiche utili a comprendere e gestire le principali fattispecie e problematiche delle aziende dell’industria ittica;
– competenze di tipo economico, tecnico e ambientale utili a interagire con gli stakeholders aziendali;
– competenze utili per confrontarsi con esperti di altre discipline per organizzare e progettare la miglior strategia di sviluppo aziendale;
– competenze trasversali utili a porre in essere una comunicazione efficace e soft skill legate alla capacità di ascolto, interazione e di presentazione in pubblico e di team working.
Sbocchi occupazionali:
– aziende private con funzioni imprenditoriali o manageriali intermedie, sia di staff che di line;
– studi professionali o società di consulenza con aree di specializzazione nel settore ittico;
– enti pubblici territoriali e istituzioni pubbliche direttamente (pesca) o indirettamente (ambiente) coinvolte nel settore ittico.
DIRIGENTI, CONSULENTI E TECNICI IN ENTI PUBBLICI, ORGANIZZAZIONI E ASSOCIAZIONI CHE SI OCCUPANO DI REGOLAMENTAZIONE E TUTELA NEL SETTORE ITTICO
Funzione in un contesto di lavoro:
I laureati in MANAGEMENT PER LA VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DELLE AZIENDE E DELLE RISORSE ITTICHE hanno una formazione specifica utile a svolgere attività all’interno di istituzioni che si occupano di politiche di regolamentazione e tutela del settore della pesca e acquacoltura. In particolare, i laureati possono svolgere funzioni di coordinamento, di organizzazione e attività di ricerca finalizzata all’analisi e al monitoraggio dell’andamento delle attività afferenti all’intera filiera ittica nonché all’individuazione di policy idonee allo sviluppo della filiera e a stimolare innovazioni e aggregazioni aziendali.
I laureati, pertanto, operano per il sostegno all’evoluzione strutturale e organizzativa e per la competitività delle singole imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura, tenendo nella dovuta considerazione criteri quali la sostenibilità ambientale e sociale, la qualità della produzione, l’innovazione, l’accesso ai fondi e la mitigazione e protezione dai rischi associati alla filiera ittica, oltre che le opportunità derivanti dall’internazionalizzazione.
Gli stessi laureati detengono competenze atte a dialogare con tutti gli stakeholder coinvolti a vario titolo nel settore dell’acquacoltura, conoscendo sia gli aspetti tecnici, sia gli strumenti economico-gestionali e comprendendo la normativa specifica di settore oltre che quella riguardante i vincoli sociali e ambientali.
La figura professionale svolge quindi le seguenti attività principali:
– si occupa della programmazione e del coordinamento delle attività delle aziende appartenenti al settore ittico;
– si occupa di progettazione e sviluppo di politiche di settore in enti e organismi pubblici e privati che gestiscono le risorse ittiche;
– contribuisce allo sviluppo e alla diffusione di una cultura centrata sulla sostenibilità ambientale e sociale del settore ittico, che promuova l’implementazione di concetti, metodi e strumenti di sostenibilità lungo l’intera filiera;
– individua a promuove strumenti e metodi atti a definire e supportare indirizzi strategici e direzionali sostenibili per le aziende di acquacoltura e affini;
– riconosce e valuta economicamente le problematiche socio-ambientali associate alle diverse pratiche delle aziende del settore ittico;
– collabora con esperti di altre discipline per organizzare e progettare al meglio le attività di programmazione e coordinamento delle aziende e delle risorse aziendali del settore acquacoltura, curando il reperimento dei dati necessari e la loro analisi.
Competenze associate alla funzione:
La funzione di cui sopra richiede capacità di comprensione dei meccanismi dei mercati, delle strategie e dei processi aziendali unita alla capacità di saper trarre conoscenze da dati qualitativi e quantitativi oltre alla capacità di comunicazione e soft skill.
In dettaglio, tra le principali competenze associate è possibile elencare:
– competenze economico-aziendali utili per l’individuazione e implementazione di concetti, metodi e strumenti necessari e utili alla gestione sostenibile delle aziende del settore ittico;
– competenze manageriali e biologico-ambientali di esperto di filiera utili alla valorizzazione e alla sostenibilità della produzione ittica;
– competenze utili per la comprensione dei trend di mercato e per la valutazione dell’impatto economico-sociale-ambientale di policy economiche e modifiche normative;
– competenze per l’analisi di fenomeni micro e macroeconomici utili a rappresentare e comprendere la situazione “as is” e a definire quella “as it might be”, individuando opportuni interventi idonei a stimolare la transizione;
– competenze finalizzate all’individuazione e promozione di politiche di sostegno assicurativo e finanziario alle imprese del settore ittico, con riferimento al reperimento di fondi e all’individuazione e copertura dei rischi specifici di settore.
– competenze di analisi quantitativa per effettuare e comprendere dati economici e socio-ambientali sul settore acquacoltura e affini;
– competenze giuridiche utili a comprendere e gestire le principali fattispecie e problematiche delle aziende dell’industria ittica;
– competenze di tipo economico, tecnico e ambientale utili a interagire con gli stakeholders di riferimento;
– competenze utili per confrontarsi con esperti di altre discipline per organizzare e progettare la miglior strategia di sviluppo aziendale;
– competenze trasversali utili a porre in essere una comunicazione efficace e soft skill legate alla capacità di ascolto, interazione e di presentazione in pubblico e di team working.
Sbocchi occupazionali:
– enti pubblici territoriali e istituzioni pubbliche che si occupano di regolamentazione e tutela nel settore ittico;
– associazioni e organizzazione che si occupano direttamente (pesca) o indirettamente (ambiente) del settore ittico e di acquacoltura.
ESPERTI IN TEMATICHE BIOLOGICO-AMBIENTALI APPLICATE AL SETTORE ITTICO
Funzione in un contesto di lavoro:
I laureati in MANAGEMENT PER LA VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DELLE AZIENDE E DELLE RISORSE ITTICHE hanno una formazione specifica sulle tematiche ambientali e su quelle di pesca e acquacoltura utile a gestire e collaborare, quale dipendente o libero-professionista, con aziende del settore ittico per implementare attività di pesca e acquacoltura sostenibili, contribuendo alla valorizzazione delle aziende e dei prodotti ittici. I laureati sono in grado di comprendere i processi e le problematiche ambientali e la relativa regolamentazione normativa con l’obiettivo di migliorare le specificità aziendali nonché l’efficienza nell’uso delle risorse biologiche, la qualità e la valorizzazione dei prodotti ittici locali, la sostenibilità delle attività di pesca e acquacoltura.
La figura professionale svolge le seguenti attività principali:
– gestisce le attività di pesca in modo da non compromettere gli stock ittici e mantenere rendimenti sostenibili;
– valuta e suggerisce le più adeguate tecnologie e tecniche di pesca selettiva per ridurre al minimo i danni all’ambiente marino e la cattura di specie non ricercate;
– promuove pratiche di acquacoltura sostenibile e di acquacoltura multitrofica integrata, combinando l’allevamento di alghe, molluschi e pesci, implementando gli adeguati programmi di monitoraggio ambientale;
– partecipa e suggerisce i criteri per l’individuazione di aree soggette a restrizione o idonee come siti di pesca e acquacoltura sostenibili;
– promuove ed indirizza l’ottenimento di certificazioni e marchi per attività di pesca e acquacoltura sostenibili;
– si occupa del coinvolgimento ed integrazione di vari stakeholders (pescatori, ricercatori, comunità locali, manager) nel processo di co-gestione sostenibile delle attività di pesca e acquacoltura;
– collabora nei processi di assicurazione della sicurezza e qualità dei prodotti ittici e della loro trasformazione.
Competenze associate alla funzione:
La funzione di cui sopra richiede capacità di comprensione delle principali risorse biologiche dell’ambiente marino, e dei delicati equilibri per una gestione sostenibile delle attività di pesca e acquacoltura.
In dettaglio, tra le principali competenze associate è possibile elencare:
– competenze nella valutazione della sostenibilità degli stock ittici e nei limiti nelle catture, al fine di evitare il sovrasfruttamento delle risorse ittiche;
– competenze nelle tecniche di pesca selettive e tecnologie per la pesca sostenibile fondamentali per promuovere la pesca sostenibile;
– competenze in pratiche di acquacoltura sostenibile, acquacoltura integrata multitrofica, conoscenza di specie tradizionali e innovative, gestione dei rifiuti, impatto e monitoraggio ambientale;
– competenze nella conoscenza degli habitat e di pianificazione degli spazi marini per la gestione delle attività di pesca e acquacoltura sostenibili;
– competenze in modelli di co-gestione e conoscenza di pratiche sociali ed operative per il coinvolgimento degli stakeholders del settore ittico;
– competenze nelle procedure ed organizzazioni internazionali che rilasciano certificazioni ai prodotti ittici provenienti da attività di pesca e acquacoltura sostenibili;
– competenze generali sui principali microrganismi, tossine e sostanze chimiche responsabili di infezioni, intossicazioni e avvelenamenti alimentari, sulle normative relative alla sicurezza dei prodotti ittici destinati al consumo alimentare, sulle procedure di controllo, conservazione e trasformazione dei prodotti ittici.
Sbocchi occupazionali:
– strutture pubbliche e private preposte al controllo e alla gestione di attività di pesca e acquacoltura;
conduzione di imprese private nel settore ittico, o partecipazione a società o cooperative di pesca e acquacoltura;
– aziende private e pubbliche del settore ittico, e consulenza nell’ambito della funzione assicurazione qualità;
– studi professionali e società di consulenza per la valorizzazione e certificazione dei prodotti ittici;
– strutture pubbliche e private operanti nel settore ricerca e sviluppo nel settore della pesca e acquacoltura
ESPERTI IN R&D NEL SETTORE ITTICO
Funzione in un contesto di lavoro:
I laureati in MANAGEMENT PER LA VALORIZZAZIONE SOSTENIBILE DELLE AZIENDE E DELLE RISORSE ITTICHE hanno una formazione specifica utile a operare con aziende e istituzioni nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo volti all’innovazione e valorizzazione dell’attività ittica secondo i principi dello sviluppo sostenibile e nel rispetto del quadro normativo di riferimento. I laureati sono in grado di comprendere i processi e le specificità aziendali nonché la relativa regolamentazione normativa riguardante con l’obiettivo di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse, la produttività, la qualità, il benessere animale e la sostenibilità dell’intera filiera.
La figura professionale svolge quindi le seguenti attività principali:
– individua e promuove innovazioni e best practice nell’ambito della filiera che integrino in modo efficace le opportunità offerte dalla tecnologia mettendole a servizio di nuovi modelli operativi che siano incentrati sulla sostenibilità;
– verifica parametri di qualità e compatibilità ambientale della produzione delle aziende ittiche, tenendo conto di aspetti economici e legislativi;
– collabora alla definizione, analisi, rappresentazione e controllo di processi, individuandone criticità e aree di miglioramento;
– individua e gestisce le adeguate fonti di finanziamento e agevolazioni idonee a sostenere progetti di R&D.
Competenze associate alla funzione:
tecnologico al miglioramento dell’attività delle aziende e del prodotto ittico.
In dettaglio, tra le principali competenze associate è possibile elencare:
– competenze economico-aziendali e biologico-ambientali utili per l’individuazione di criticità e aree di miglioramento volte alla innovazione e gestione sostenibile delle aziende del settore ittico nonché della relativa filiera;
– competenze economico-aziendali e biologico-ambientali utili per la comprensione dell’avanzamento tecnologico e per la valutazione dell’impatto economico-sociale-ambientale che tali innovazioni potrebbero avere sull’industria ittica. Supporto all’analisi di fattibilità tecnica ed economica nonché alla sperimentazione di dette innovazioni;
– competenze giuridiche utili a comprendere il quadro normativo di riferimento dell’industria ittica;
– competenze di tipo economico, tecnico e ambientale utili a interagire con gli stakeholders di riferimento;
– competenze utili per confrontarsi con esperti di altre discipline per organizzare e progettare la miglior strategia di sviluppo aziendale;
– competenze trasversali utili a porre in essere una comunicazione efficace e soft skill legate alla capacità di ascolto, interazione e di presentazione in pubblico e di team working.
Sbocchi occupazionali:
– funzioni R&D di aziende private e pubbliche del settore ittico;
– società di consulenza;
– istituzioni ed enti di ricerca.